
L’elevata contagiosità del COVID – 19 infatti suggerisce l’importanza di vivere in ambienti sanificati, privi di germi e batteri e la sanificazione periodica degli ambienti fa parte delle 13 misure raccomandate per contenere e contrastare la diffusione del Coronavirus.
Il Ministero della Sanità ha riconosciuto il sistema di sanificazione con ozono come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore e infestati da acari e insetti e, dal 2001, la FDA (Food and Drug Administration), lo ha classificato come GRAS (Generally Recognized As Safe), vale a dire sicuro per la salute umana, e ne ha liberalizzato l’impiego.
L’ozono è caratterizzato da una elevata reattività, da un elevato potere ossidante e dal fatto di essere instabile a temperatura ambiente. Proprio per la sua considerevole capacità ossidante, è in grado, danneggiando membrane e pareti cellulari, di ripulire aria e acqua da muffe, lieviti, batteri (Khadre et al., 2001), spore e virus. Per quanto riguarda i virus, nello specifico, parliamo di inattivazione.
L’ozono risulta un potente antivirale: la sua percentuale di inattivazione dei virus è del 99,99% se si effettua una sanificazione di 4 minuti con un tasso residuo di gas di 0,3ppm (particelle per milione), cosa che garantisce tra l’altro la depurazione e la sterilizzazione assoluta da tutti gli inquinanti presenti nell’aria, negli impianti di condizionamento e nei relativi canali di areazione.
L’ozono non è prodotto e commercializzato, ma è preparato mediante l’utilizzo di apparecchi chiamati ozonizzatori, che convertono l’ossigeno dell’aria in ozono tramite scariche elettriche.